Come prevenire il bullismo

bullismo

Il bullismo è un fenomeno che sembra in aumento tra le giovani generazioni. Ma si può fare qualcosa? Scopri come difendersi dal bullismo.

Il bullismo è un comportamento negativo che negli ultimi anni sembra sempre più frequente tra i ragazzi, senza distinzione tra maschi e femmine e indipendentemente dall’età, anzi a quanto pare, gli episodi di bullismo sono frequenti anche nella scuola primaria.

Innanzitutto cerchiamo di capire che cos’è il bullismo.

Il bullismo è un comportamento che ha l’obiettivo di sottomettere un individuo che viene considerato la vittima designata. E’ un abuso che ha alcune caratteristiche fondamentali:

è un comportamento prevaricante e umiliante fisico o psicologico
è un comportamento che si ripete, cioè per essere considerato bullismo non deve presentarsi come un singolo episodio
è un comportamento che si ripete allo stesso modo tra uno o più soggetti che tentano di sottomettere un individuo più debole o incapace di difendersi
Episodi singoli di scontro o aggressività, anche fisica, tra coetanei, tra singoli o gruppi, non si possono definire bullismo

Il bullismo infatti è un comportamento premeditato e pianificato che si ripete ai danni di qualcuno che viene considerato una vittima ideale.

La vittima è scelta per vari motivi ma in particolare per la sua debolezza fisica o psicologica e che viene sottoposto a prepotenze e altre forme di prevaricazione, dallo stesso gruppo di persone o da singoli.
Quasi sempre l’azione di bullismo si compie in presenza di altri, come rafforzativo sia della ‘punizione’ inflitta alla vittima che per sostegno ai “bulli”.

Come ci spiega molto bene una scheda curata da Elena Buccoliero e Marco Maggi per il Ministero dell’Istruzione:

Il bullismo è una forma di prevaricazione che esiste da sempre e non riguarda solo i contesti sociali degradati. Il bullismo infatti è presente e si può manifestare in tutti i contesti e in tutte le fasce sociali.
Il bullismo è un comportamento che si manifesta sia tra i maschi che tra le femmine con poche differenze di stile, infatti negli ultimi anni si sono verificati sempre più casi di violenze fisiche compiute dalle ragazzine.
Il contesto sociale in cui vivono e crescono i nostri figli è molto importante. L’ influenza dei modelli familiari, sociali e mediatici hanno una grande importanza così come l’ambiente scolastico.

Le regole della scuola, il modo con cui gli insegnanti si relazionano con i ragazzi, il dialogo scuola-famiglia, il coinvolgimento dei collaboratori scolastici, la possibilità o meno di affrontare i problemi quando si presentano, sono tutti fattori che fanno la differenza.
Il bullismo si può superare, sia per chi ne è vittima, sia per chi invece è il soggetto attivo.

Tutti possono imparare a rapportarsi alla pari con gli altri e a risolvere le situazioni senza ricorrere alla violenza o alla prevaricazione.
Il bullismo è un fenomeno che inizia fin dalle scuole primarie. In realtà le basi di un comportamento da bullo, si mettono proprio nella prima infanzia, nelle dinamiche di relazione tra bambini, nel gioco o nella convivenza in casa con i fratelli.

Col crescere del bambino, la dimensione del gruppo, il cosiddetto ‘branco’ può rinforzare gli atteggiamenti di prepotenza. Come educatori occorre quindi essere attenti e intervenire prima possibile per correggere atteggiamenti negativi che possono evolvere in forme di bullismo.

Fonte: deabyday.tv

Buone vacanze

20130808-162810.jpg

Lo Staff di Sogni di Legno vi augura buone vacanze …. Vi lasciamo con questo bellissimo Aforisma:

Tra tutte le ricchezze, la mia famiglia è quella più grande e pure quella che non ho dovuto conquistarmi, forse è così, le più grandi ricchezze sono gratuite e in collegamento diretto con il cuore.

Stephen Littleword, Piccole Cose

Esercizi di pregrafismo: linee rette, linee curve, disegni e percorsi

pregrafismo

Il pregrafismo indica tutte quelle attività di ‘prescrittura’, adatte per i bambini di 5-6 anni (e comunque, a vari livelli, usate anche con i bambini della scuola materna), che aiutano i bambini a tracciare segni, coordinare il movimento delle mani e degli occhi, abituarsi alla scrittura.

Obiettivi:
• Fare esercizi di coordinazione oculo-manuale;
• Esercitare la percezione visiva;
• Fare esercizi di orientamento entro i margini del foglio;
• Colorare segni e disegni seguendo una certa sequenza e un certo ritmo.
Ho creato delle schede semplicissime, a partire dal livello più semplice, fino a curve e percorsi più complessi. Nelle prime schede si tratta di ripassare i puntini, disegnando linee rette e linee curve; nelle altre schede si tratta di completare alcuni disegni e realizzare dei percorsi da un lato all’altro del foglio.

Ecco i tre PDF:

Linee rette e linee curve
Completa i disegni

Disegna i percorsi

Fonte: mammafelice.it e photo di microsoft oline

Facciamo gli acquerelli

acquarelli

Anche voi avete montagne di pennarelli scarichi che non volete buttare via? Io li ho trasformati in acquerelli!

L’idea non è nuova, e non è mia: a Giugno, quando organizzavamo la festa della scuola materna, la maestra dei bimbi ‘grandi’ mi ha mostrato come fare questi acquerelli. Ne avevano dei bei vasetti pieni, con dei colori belli e intensi, e subito mi sono detta: ci proverò anche io!
Deve essere proprio una ‘cosa da maestre’, perchè anche Rosi Jo usa la stessa tecnica, anche se utilizza alcool denaturato: visto quante cose si possono fare? Nel nostro caso, seguendo le indicazioni delle nostre maestre, abbiamo usato solo acqua, e il risultato è stato più che soddisfacente. In questo modo mi sentivo più sicura con Dafne: l’alcool a contatto con una bimba ancora piccola non mi tranquillizzava.
La tecnica è semplice: basta immergere i pennarelli dentro un vasetto di vestro contenente acqua, e lasciarli in immersione per 2-3 giorni. Per ottenere colorazioni intense, occorre utilizzare 2-3 pennarelli per ogni vasetto. Quindi, ad esempio, varie tonalità di verde o di blu, come nel nostro caso. Si possono smontare i pennarelli e utilizzarne solo il feltro centrale, oppure utilizzarli senza fatica come abbiamo fatto noi: immersi dalla punta e ancora tutti interi. Funziona lo stesso!

acquarelli1

Noi li abbiamo usati per fare dei grandi disegni con i pennelli, ma anche… per la carta da lettere! Da una vecchia Moleskine per disegnatori ho ritagliato alcuni fogli, e ho dipinto delle linee orizzontali alternando i due colori che avevo a disposizione.
Bella, riciclosa e gratis. Da riempire con tante parole d’amicizia!

E ricordate che stimolare la fantasia del vostro piccolo è importante 😀

Fonte: mammafelice.it

Giochi da fare all’aperto: La staffetta della spugna e bolle di sapone giganti

La staffetta della spugna

gioco spugna

I giochi estivi più divertenti sono i giochi d’acqua: quando fa caldo, se si ha la fortuna di possedere un giardino privato, si possono organizzare tanti giochi divertenti usando l’acqua. Ecco il primo tra questi.
Staffetta della spugna

Materiale:
2 secchi pieni d’acqua
2 spugne morbide da bagno
2 bottiglie
Come si gioca:
Si formano due file di bambini, che formano due squadre diverse.
Ciascuna squadra ha, di fronte a sè, un secchio pieno di acqua fresca e dietro di sè una serie di bottiglie vuote.
Al via, l’ultimo bambino della fila deve correre verso il secchio, inzuppare la spugna, mettersi al primo posto e far passare la spugna sotto le gambe della persona dietro a lui, e così via fino in fondo alla fila. L’ultimo della fila, girandosi, dovrà spremere la spugna all’interno della bottiglia e correre avanti a inzuppare la spugna ricominciando il giro.
Vince la squadra che riempie più bottiglie spremendo la spugna intrisa di acqua.

 

Bolle di sapone giganti

bolle di sapone

Questa è stagione di bolle di sapone!
Perchè le bolle di sapone vengono proprio bene quando c’è molta umidità, molto caldo e poco vento.

La miglior ricetta per fare delle vere bolle di sapone giganti per me è quella di Comida de Mama: con questa ricetta si può sfidare la forza di gravità!

Ecco gli ingredienti:

(usando come unità di misura un vasetto di yogurt)
1 vasetto di sapone liquido per i piatti (di buona qualità, piuttosto denso)
12 vasetti di acqua
1/3 di vasetto di glicerina liquida
La glicerina liquida si trova in farmacia: è facoltativo usarla, ma dà un risultato migliore.
Una volta preparata la mistura, occorre lasciarla a riposo per un paio di giorni.
Per creare le bolle si può usare un filo di ferro ripiegato a forma di cerchio, o anche riciclare un appendiabiti di quelli delle lavanderie, piegandolo a proprio piacimento.
Se invece volete proprio esagerare, usando altri materiali (bambù, spago, lana, fil di ferro…), per fare delle bolle da guinness, ecco qualche idea:
– Su Instructables, con bambù e spago;
– Su Lakeshore Learning, con materiali di riciclo: la plastica delle lattine di birra e i bastoncini dei gelati;
– Con il filo di ferro: in una soluzione elegante, come propone Martha, o in una soluzione casalinga come in Frugal Family;
– Su Ehow, con la lana.
Perchè diciamocelo: le bolle di sapone industriali sono comode nei loro contenitori colorati, ma non fanno delle bolle degne di questo nome.
E poi non è tanto meglio farsi aiutare dai bambini a preparare la propria mistura per le bolle, in modo da renderli partecipi di tutto il processo?

Fonte: mammafelice.it

Come gestire la paura degli estranei

paura degli estranei

Lo sapevate che la paura degli estranei in qualche modo è un evento positivo? Scopri perchè.

La paura degli estranei è un’altra delle paure che spesso si manifesta nei bambini prima del compimento del primo anno. Con toni che possono essere più o meno esasperati, anche il bambino più socievole può iniziare a esprimere diffidenza e rifiuto verso le figure che non riconosce come familiari.

Anche se può sembrare strano, in realtà la paura degli estranei è in qualche modo una conquista nello sviluppo cognitivo del bambino. Infatti questa paura può manifestarsi solo quando il bambino inizia a distinguere tra sè e il mondo esterno, quando inizia a concepire e a separare gli oggetti e gli individui fuori di sè, come qualcosa di altro, diverso e distinto da se stesso, che esistono, si muovono e reagiscono indipendentemente da lui.
La paura degli estranei è il risultato di molte competenze che il bambino ha acquisito e raffinato, in un’età in cui non è ancora autonomo emotivamente e fisicamente.

Esattamente come avviene spesso anche a noi adulti, il nuovo può generare una serie di timori, perchè non si sa bene come affrontarlo e/o perchè ci fa temere una conseguenza spiacevole.

Questa scoperta induce nel bambino due tipi di timore nello stesso tempo:

la paura della separazione dalle figure di riferimento (la mamma, il papà)
la paura degli estranei in quanto tali o del loro comportamento o delle conseguenze del loro comportamento
La paura degli estranei, che il bambino può manifestare con il rifiuto di guardare, toccare, farsi toccare, rispondere alla figura estranea e che può arrivare fino al pianto disperato, ha sempre queste due componenti e spinge il bambino a cercare rifugio nella mamma o nel papà, anche aggrappandosi fisicamente a loro.

Come possiamo gestire la paura degli estranei?

Rispettando la sua paura e rassicurandolo.
Cercando di non imporgli figure estranee, non costringerlo ad essere toccato, abbracciato, preso in braccio dalla figura verso cui manifesta paura
Aiutandolo ad adattarsi alla figura estranea (la babysitter, gli amici, i parenti, etc.) con i suoi tempi e rassicurandolo, fino a quando scoprirà da solo che non ha motivo di avere paura.
Facendo attenzione a inserire degli elementi nuovi nella sua vita con una certa gradualità.

Fonte: deabyday.tv

Alimentazione durante l’allattamento: cosa si può mangiare

alimentazione

Quando si allatta al seno è importante seguire un regime alimentare sano per garantire al bambino il giusto nutrimento quando assume il latte materno

Durante la gravidanza le future mamme seguono una sana alimentazione perché sanno che quello che mangiano passerà al bambino. Ma dopo il parto cosa succede? Finalmente dopo mesi di attenzioni e rinunce, si può ricominciare a mangiare tutto quello che si desidera. Ma attenzione! Se allattate il vostro bambino al seno, dovrete continuare a mantenere un regime alimentare sano.
Perché continuerete ancora a passare l’alimentazione al bambino. Prima lo facevate tramite il cordone ombelicale ed ora tramite il latte.

Quindi vietato mangiare “schifezze” (niente fritti!) e cose piccanti. Mentre via libera a carne e pesce. Molte mamme possono essere piene di dubbi su cosa sia più giusto mangiare durante l’allattamento. In linea di massima potete mangiare tutto, l’importante è che sia una cucina sana e non pesante.

Potete mangiare cereali, pane e pasta, legumi, frutta e verdura, carne e pesce. Una volta si diceva che anche durante l’allattamento bisogna mangiare per due. Non è proprio così, ma mi basterà assumere 500 calorie in più al giorno per garantire un allattamento sufficiente al vostro bambino.

Fate attenzione anche all’assunzione di caffeina (potrebbe rendere il vostro bambino troppo “sveglio” o nervoso) e di alcol. Se il bambino soffre di coliche, provate ad eliminare per qualche giorno alcuni cibi, come i latticini, i legumi o i broccoli. Se notate miglioramenti nelle coliche, allora significa che dovrete fare a meno di quegli alimenti per un po’ di tempo.

Infine, se seguite un regime alimentare completo, non avrete bisogno di assumere vitamine o integratori di alcun tipo. Se comunque vi sentite stanche, potete sempre chiedere consiglio al vostro medico e parlare dell’eventualità di prendere qualche integratore (in commercio ce ne sono vari adatti all’allattamento).

Anche per quanto riguarda le medicine, fate attenzione. Non tutte le medicine si possono prendere durante l’allattamento. Ci sono alcuni medicinali che, passando nel latte, potrebbero creare qualche problema al vostro bambino. Ma non preoccupatevi. Esistono medicinali che si possono assumere anche mentre si allatta. Quindi, anche in questo caso, chiedete consiglio al vostro medico e vi saprà consigliare il medicinale più adatto ai vostri bisogni.

Fonte: pianetamamma.it e photo di dietistanadiasichera.wordpress.com

Giochi da fare all’aperto: la settimana

gioco della settimana

Un classico che più classico non si può. ! Quanto ci abbiamo giocato da piccole! E se ci penso, magari ‘i giovani d’oggi’ non lo conoscono nemmeno…

Materiali:
Condizione essenziale: trovare un marciapiede sicuro, dove non passino le automobili, possibilmente in un cortile interno.
Gessetti colorati giganti.
Un sasso abbastanza resistente (in modo che non vada in pezzi lanciandolo).
Come si gioca:
Si fa la conta per vedere chi inizia per primo.
Il primo, al suo turno, lancia il sasso sul primo giorno della settimana: il sasso, per ritenere valido il lancio, deve ricadere nel centro del riquadro e non toccare le linee. Il giocatore saltella su una gamba sola dentro la casella del giorno, raccoglie il sasso sempre su una sola gamba, si gira e ritorna indietro saltellando sempre su una sola gamba, facendo attenzione a non calpestare le linee della casella.
Se il sasso o il piede toccano le linee, allora il bambino passa il turno al secondo giocatore e riazzera il suo percorso, riportandolo al punto di partenza.
Altrimenti lancia nuovamente il sasso, cercando di lanciarlo nella seconda casella.
In pratica: tutte le volte il sasso andrà lanciato dentro la casella del giorno, fino a raggiungere l’ultimo. La difficoltà sta nel prendere bene la mira, in modo che il sasso raggiunga la parte centrale delle caselle, senza toccare le righe. E consiste anche nel saltellare su una gamba sola, sempre senza calpestare le righe.
Vince chi raggiunge per primo l’ultimo giorno della settimana e riesce a tornare indietro senza fare nessun errore, nè con il piede, nè col sasso.

Fonte: mammafelice.it

Giochi all’aperto: i 10 passaggi

dieci passaggi

I giochi con la palla sono sempre piaciuti. Poi da piccole chi non guardava Mimì e sua cugina Mila, e quindi la pallavolo, in primis, era un gioco quasi quotidiano: ci si metteva da una parte all’altra del cancello (che rappresentava la rete) e giù a sfinirci di schiacciate, battute ‘Attack!’ e a volo di colombo… ehhh, quelli sì che erano cartoni animati!

E allora perchè non ritornare ai vecchi giochi, distraendo così i bambini da quella tecnologia che li tieni attaccati pomeriggi interi?

Al di là della pallavolo, comunque, ci sono tantissimi giochi da fare con la palla. Uno dei miei preferiti è il gioco dei dieci passaggi: permette di muoversi molto, richiede gioco di squadra ed è ideale per far stancare i bambini un pomeriggio d’estate.
Materiali:
Una palla da pallavolo o un pallone leggero;
Eventuali fazzoletti o strisce di stoffa colorata per distinguere le due squadre.
Come si gioca:
Ci si divide in due squadre con lo stesso numero di giocatori e si fa la conta per vedere chi inizia. La squadra che ha in mano la palla deve cercare di realizzare dieci passaggi consecutivi di palla, facendo dei passaggi al volo tra i componenti della sua sqyadra. Se la palla cade a terra i passaggi di palla si riazzerano e si ricomincia a contare da zero.
La squadra avversaria nel frattempo cerca di intercettare la palla: se ci riesce, può iniziare a sua volta la serie di dieci passaggi.
Tutte le volte che una squadra porta a termine la serie di dieci passaggi, guadagna un punto. Vince la squadra che per prima riesce a terminare tutti e dieci i passaggi.

Fonte: mammafelice.it

Come vestire i bambini per una cerimonia

vestiti di cerimonia

Qualche prezioso consiglio per vestire i bambini per una cerimonia, conciliando le esigenze di stile con la comodità, senza spendere una fortuna.

Vestire i bambini per una cerimonia qualche volta può essere impegnativo soprattutto perchè con l’arrivo della bella stagione si moltiplicano le occasioni di ricevere un invito da amici, parenti o colleghi.

Matrimoni, comunioni, battesimi sono tutte occasioni in cui occorre l’abito giusto, anche per i bambini. Ma il giusto è sempre indice di misura e sobrietà.
Alcuni consigli possono aiutarvi a vestire i bambini per una cerimonia, conciliando esigenze di stile, con le inevitabili esigenze di bilancio, senza dimenticare la comodità.

Innanzitutto occorre tenere presente il tipo di invito che avete ricevuto :

se siete invitati per una cerimonia molto formale in una location prestigiosa oppure un raduno informale ad esempio in campagna
Nel primo caso sarà necessario vestire i bambini con una maggiore attenzione allo stile ma senza esagerare. Date la preferenza a

abiti semplici – perchè la semplicità è la prima caratteristica dell’eleganza
che possano essere indossati anche in altre occasioni
che possano essere integrati con accessori e scarpe che già avete
Oppure acquistate solo qualche accessorio nuovo da abbinare a un abito che già avete, come ad esempio un gilet o una giacchina eleganti.

Puntate sulla pettinatura, utilizzando dei bei fermagli per i capelli, un cravattino speciale, un cappellino.
Per i maschietti: una camicina bianca, indossata su un pantalone scuro. Un accessorio come un gilet, una cravattina e i capelli ben pettinati.
Per le femminucce: un vestitino semplice con una giacchina. Una borsetta in tinta con le scarpe e un bel cerchietto o fermaglio per i capelli.
Vale la pena di ricordare che lo stesso abito può essere utilizzato in occasioni diverse, modificando solo gli accessori. E considerate anche quanto in fretta crescono i bambini quando scegliete la taglia.

In tutti i casi di inviti a cerimonie informali potete vestire i bambini puntando più alla comodità, con abiti di taglio sportivo, aggiungendo in caso qualche dettaglio speciale. Anche le scarpe sportive possono andar bene, sempre però ben pulite e in ordine.

Nei negozi di abiti vintage spesso si trovano abiti eleganti e unici per i bambini e soprattutto a prezzi molto vantaggiosi. Potete dare un’occhiata anche per trovare degli accessori speciali da abbinare.

Fonte: Paola Caselli per deabyday.tv