Lavoretti con la carta – Farfalla

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Questo è un simpatico lavoretto da realizzare nel vostro tempo libero. Occorrono cartoncini colorati, forbici, colla e…fantasia! Vediamo ora nel dettaglio il materiale e i passaggi da eseguire.

LAVORETTI CON LA CARTA

Farfalla con i cartoncini colorati

Materiale:

cartoncini colorati formato A4
colla stick
2 fermacampioni
1 nettapipe
forbici

Passaggi

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Potete stampare le sagome per realizzare più facilmente la vostra farfalla di carta.

E ricordate che stimolare la fantasia del vostro piccolo è importante 😀

Fonte: lavoretticreativi.com

Bambini: come proteggerli dal soffocamento, il decalogo dei pediatri

Ogni anno in Italia circa 300 bambini e ragazzi sotto i 14 anni rischiano il soffocamento da corpo estraneo, cinquanta ne muoiono, di cui trenta hanno meno di un anno. Queste cifre fanno del soffocamento la seconda causa di morte tra i bambini da zero a quattro anni, dopo gli incidenti stradali.

La “classifica” dei cibi più pericolosi mette al primo posto le caramelle, seguite da pezzetti di carne, chicchi d’uva e noci, al primo posto ci sono oggetti rischiosi come le monete e i colorati palloncini sgonfi. A dare risalto al fenomeno sono gli esperti della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) riuniti a Montecarlo dall’8 al 10 marzo per un incontro sull’argomento.

Manovre

Durante questo meeting è stata presentata la Rete Formativa Nazionale per le manovre salvavita attraverso cui genitori, nonni, babysitter e insegnanti di tutta Italia impareranno come gestire l’emergenza-soffocamento.

Per fare questo basterà seguire un corso della durata di un’ora per conoscere il decalogo della prevenzione ideato dai pediatri e impadronirsi dei pochi, semplici gesti che possono salvare la vita di moltissimi bambini.

Giuseppe Mele, presidente Fimp, spiega che tra gli incidenti domestici, l’inalazione di corpo estraneo è un evento tuttora ai primi posti tra quelli che avvengono nei primi anni di vita. Accade perché i bambini piccoli hanno la tendenza a portare alla bocca tutti gli oggetti che li interessano, perché spesso corrono mentre mangiano, perché ancora masticazione e deglutizione non sono perfettamente coordinate.

Basterebbe sapere che cosa fare e che cosa non fare quando un bambino dà segni di soffocamento per evitare una tragedia, che colpisce 50 famiglie ogni anno: i presenti devono certamente chiamare aiuto, ma devono essi stessi, prima dell’arrivo di un soccorso specializzato, essere in grado di praticare le manovre salvavita basilari per la disostruzione perché ogni minuto, ogni secondo è prezioso.

Purtroppo oggi, in Italia, pochissimi genitori conoscono le manovre salvavita, così la Fimp ha deciso di istituire corsi di un’ora dedicati a tutti coloro che quotidianamente si occupano dei bambini piccoli: genitori, nonni, babysitter, insegnanti d’asilo e scuola elementare, assistenti sociali, bagnini e così via.

L’obiettivo è l’informazione e formazione di tutte le persone che ruotano attorno alla vita di un bambino e che si occupano, a qualsiasi livello, della sua salute e sicurezza, per diffondere il più possibile le conoscenze di base per la disostruzione e la rianimazione cardiopolmonare: pochi gesti, ma fondamentali per salvare molte vite.

Il Dipartimento Scientifico PdF-Comunità, nato a questo scopo nella Fimp, sta creando una Rete formativa di circa cento istruttori sanitari e non, in manovre di disostruzione e di rianimazione cardiopolmonare pediatrica di base. Saranno questi istruttori a diffondere sul territorio le conoscenze attraverso i corsi che verranno tenuti in scuole, asili nido, sedi comunali.

Fimp sta collaborando con la Società italiana di medicina emergenza e urgenza pediatrica (Simeup), che ha predisposto le linee guida e assieme a Fimp ha redatto un percorso di accreditamento per i formatori, con affiancamenti e supervisioni.

L’obiettivo è arrivare a tutta la popolazione, ad esempio genitori non vedenti e non udenti o di bambini con disabilità, ma anche a genitori extracomunitari, inoltre far conoscere ovunque e a chiunque il “decalogo” di prevenzione e gestione del soffocamento messo a punto da Fimp.

Eccone un breve riassunto: non dare ai bambini cibi solidi prima che siano in grado di masticarli e deglutirli, facendo attenzione in particolare a caramelle e cioccolatini. Non lasciare alla portata dei bambini, se non sono sorvegliati da un adulto, oggetti piccoli che potrebbero incuriosirli: bottoni, perline, spille, monete, giocattoli od oggetti grandi che possano essere smontati in piccole parti.

Acquistare giocattoli a norma, adatti per l’età dei figli, facendo attenzione che non si possano rompere o smontare in parti troppo piccine: per i bambini con meno di 10 mesi la sagoma dell’oggetto non deve essere inferiore a 30×50 millimetri, per i bimbi con meno di 3 anni il diametro deve superare i 31,7 millimetri.

Se c’è un incidente, non farsi prendere dal panico, ma chiamare subito i soccorsi, sia facendo accorrere persone eventualmente nei paraggi che telefonando al 118. In attesa di aiuto, praticare le prime manovre di soccorso, in caso di dubbi, si può restare al telefono con l’operatore del 118 per avere precise indicazioni sul da farsi.

Se il bambino ha più di tre anni, si deve sistemare leggermente prono in avanti con la testa verso il basso, si danno 5 colpi decisi con il palmo della mano sulla schiena, in zona centro-laterale. Se così non espelle il corpo estraneo, si deve praticare la cosiddetta manovra di Heimlich: sistemare un pugno sopra l’ombelico, circondarlo con l’altra mano e spingere verso l’interno e in alto contemporaneamente per aumentare la pressione interna al torace e facilitare l’espulsione.

La sequenza di colpi alla schiena e manovre va ripetuta fino all’arrivo dei soccorsi. Se il bambino è piccolo cambia la posizione di intervento: ci si deve sedere sistemando il bimbo a faccia in giù sulle gambe, dando colpi sulla schiena dal centro verso l’esterno. Poi deve essere posto su un piano rigido praticando compressioni toraciche simili al massaggio cardiaco. Mai metterlo a testa in giù, perché non ci sono evidenze di efficacia.

Se la vittima è incosciente, bisogna aggiungere la rianimazione cardiopolmonare ovvero fasi di respirazione bocca a bocca alternate a un massaggio cardiaco. Superata l’emergenza è comunque consigliabile sottoporre il bimbo a un controllo medico, per verificare che non vi sia una polmonite ab ingestis provocata dal corpo estraneo rimasto nelle vie aeree.

Fonte: mammedomani.it

Il 3D è nocivo per gli occhi dei bambini?

Bambini cinema 3d

Il cinema e i cartoni animati da vedere in sala con gli occhialini 3D danneggiano i più piccoli? Matteo Piovella, presidente della Società oftalmologica italiana (Soi), dichiara che la tecnologia 3D non danneggia la vista ed è innocua anche per gli occhi dei bimbi. Piovella sgombra quindi il campo dai dubbi e spezza una lancia in favore di occhialini conformi e schermi per la visione tridimensionale e rivela un effetto positivo osservato dagli oftalmologi.

Hanno dimostrato, con un parere tecnico, che far vedere a un bimbo un film 3D è anche un test per capire se c’è qualcosa che non va. Se il bambino indossando gli occhialini non riesce a vedere in 3D è un segnale che possono esserci dei disturbi oculari. Nelle mamme si accende un campanello d’allarme che le spinge a far visitare i figli.
Per Piovella, se si usano occhialini monouso (passarli da uno spettatore all’altro significa rischiare il contagio ad esempio di congiuntiviti) e se gli occhialini sono conformi alle normative, i film con cartoon a portata di divano si trasformano in involontari strumenti di diagnosi tempestiva.

Gli occhiali funzionano come il test della stereopsi, che è un esame obbligatorio che si fa ai bimbi, ma sono più piacevoli. Uno spettacolo cinematografico o un film su un televisore 3D si rivela come un test esterno e ci aiuta a identificare poi una serie di patologie.

Questo perché chi non ha una perfetta visione in entrambi gli occhi non riesce a trarre vantaggio dal 3D, commenta Piovella. Il Codacons ha presentato esposti alle procure d’Italia e ai Nas, chiedendo di estendere le indagini anche ai televisori con tecnologia 3D in commercio, nei casi in cui siano venduti senza rispettare le indicate prescrizioni di sicurezza, risultando così pericolosi per i consumatori.

Piovella commenta questo fatto affermando che ha il massimo rispetto per chi si spende per incrementare la cultura e l’informazione sul corretto uso delle nuove tecnologie, ma ribadisce che l’unico problema reale sul 3D è stato quello dell’occhiale che deve essere monouso. Per il resto non c’è pericolo.

Quindi togliamo ogni dubbio ai genitori: non si danneggia la vista dei bimbi acquistando una tv 3D o portandoli al cinema per un film tridimensionale. Difficilmente si porti un bimbo con meno di 3 anni al cinema e comunque ci sono ricerche che correggono il tiro rispetto alla teoria secondo cui lo sviluppo della motilità oculare nei bimbi avviene entro i 3 anni. Gli esperti ritengono che entro il primo anno di vita sia già tutto a posto.

L’unica cosa che serve è il buon senso: si deve prestare attenzione ai più piccoli e seguirli nel loro approccio alle tecnologie in generale, ma occorre sgombrare il campo da eventuali inesattezze. Certo è obbligatorio affermare l’innocuità del 3D, che non fa male se non si resta attaccati agli occhialini davanti a uno schermo per 24 ore di seguito.

Queste considerazioni rassicuranti poggiano sia sulla letteratura internazionale che sui risultati di uno screening condotto tempo fa su 500 persone tra adulti e bambini, dalla Società oftalmologica italiana con l’obiettivo di identificare le persone che, potenzialmente, sono ipersuscettibili ai meccanismi alla base della visione in 3D virtuale. L’Italia inoltre è l’unico Paese al mondo dove è stata posta sul tavolo una problematica del genere.

Simpaticissimo segnaposto….Ecco come farlo

Oggi vi presentiamo come realizzare questo simpaticissimo segnaposto. Il corpo è fatto di Cotton Fioc mentre le gambe sono realizzate da due mollette , dove poter inserire un foglietto per scrivere il nome dell’ospite.

segnaposto

L’occorrente:

cartoncino bianco
tamponi di cotone
forbici
colla
due mollette di legno
marcatori per aggiungere la faccia
piccolo nastro per fare un fiocco per la testa

1.  clicca qui per aprire il file PDF del modello per il corpo e la testa.  Stampa su cartoncino bianco, e poi taglia i modelli.

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2. Iniziamo a tagliare le parti finali dei Cotton Fioc.

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3. adesso  incolliamo le punte dei Cotton Fioc  al corpo delle pecorelle iniziando dalla parte posteriore.

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4. Incolliamo adesso le parti finali del Cotton Fioc alla testolina della pecorella per fare le orecchie.

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5. Per fare invece i capelli andremo a tagliare leggermente più corte le punte dei Cotton Fioc e le andremo a posizionare tra le due orecchie.

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6. Una volta aver realizzato le orecchiette e i capelli della pecorella, con una penna andiamo a disegnare gli occhi, il naso e la bocca.

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7. Applichiamo il fiocchetto sui capelli della pecorella.

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8. Prendiamo le due mollette, applichiamo sopra la colla e poi andiamo a posizionare la nostra pecorella. Ovviamente facciamo attenzione che il tutto si sia asciugato bene .

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E ricordate che stimolare la fantasia del vostro piccolo è importante 😀


Fonte: crafts-for-all-seasons.com

 

 

La coppia dopo il bebè

la coppia dopo aver avuto un bimbo
Tanti consigli per ritrovare l’affinità di coppia dopo la nascita del vostro bambino

Nascita

Quando nasce il bebè molte cose cambiano nella coppia. Il passaggio è impegnativo per entrambi e senso di inadeguatezza e timori possono renderlo ancora più difficile. I nuovi ruoli da rivestire, le esigenze pratiche legate all’accudimento del bebè, la stanchezza. A farne le spese, spesso, è la vita a due. E’ importante trovare un nuovo equilibrio. Ecco come recuperare l’intesa!

Consigli per LUI

Cerca di avere un po’ di pazienza con la tua compagna, affiancala nei suoi nuovi compiti e dalle tempo, ma non rinunciare a manifestarle i tuoi timori. Certamente troverà il modo di rassicurarti e di farti capire che non ha intenzione di metterti da parte.
Si tratta solo di trovare un nuovo equilibrio.

Aiutarsi

In questo momento ciò che conta è la comprensione reciproca, la capacità di cogliere le esigenze e le difficoltà dell’altro. Se lei è un po’ ansiosa, cerca di non sottovalutare i suoi stati d’animo, evita di criticarla e sforzati di accogliere i suoi sentimenti e di aiutarla a trovare una soluzione.

Intimità

Considera la sessualità come una sorta di riconquista. Non fare confronti con le abitudini precedenti: forse qualcosa cambierà nel vostro modo di fare l’amore e non è detto che questo non si riveli, poi, un’occasione di arricchimento dell’intesa.
Adesso cerca di privilegiare la componente della tenerezza, utile a rassicurare la tua compagna.

Consigli per entrambi

Per stemperare le ansie e i dubbi dei primi tempi, confrontatevi con altre coppie di neogenitori. Questo aiuta a vedere la realtà con più distacco e ironia e a essere meno esigenti con se stessi e col partner.

Farsi aiutare

Chiedete aiuto, vi occorre un po’ di respiro. Il riposo e la possibilità di affidare anche per poco tempo il piccolo a una persona di fiducia vi serviranno a recuperare la voglia di stare insieme.

Relax insieme

Non è sempre necessario uscire per ritrovarsi: un film, una pausa sul divano a chiacchierare o una doccia insieme…
Imparare a gestire il tempo senza rimpiangere il passato, è il modo migliore per trovare un nuovo equilibrio.

Fonte: quimamme.leiweb.it

Cannucce per feste e party

cannuccia fiore

Materiale occorrente:

cannucce colorate
cartoncini colorati e forbici
pennarelli
Preparare queste decorazioni per le feste di compleanno è semplice e divertente: possono crearle direttamente i bambini.

Ritagliate da un cartoncino la forma desiderata: se scegliete dei fiori, forateli al centro e passateli nella cannuccia; se scegliete altre forme potete o fissarle con del nastro adesivo sul retro, oppure praticare due tagli nella forma, dove farete passare la cannuccia, senza bisogno di altro.

Se la festa è a tema di personaggi delle favole o dei cartoni animati, se non volete ritagliare sagome complicate, potete stampare i soggetti e ritagliarli in medaglioni circolari, da infilare nelle cannucce.
I soggetti possono essere i più vari: animali, fruttini vari, pesciolini estivi, barchette ecc.

Le cannucce decorate possono anche essere usate così come segnaposto, scrivendo il nome del bambino sulla decorazione.

Cannuccia

Fonte: sottocoperta.net e foto di bebeblog.it

Se ha le orecchie a sventola

orecchie a sventola

Solo un inestetismo

Sono solo un banale inestetismo, ma a volte ci pensano i compagni di scuola a farlo diventare un grosso problema psicologico.
L’appellativo “Dumbo” è ancora in auge dalle elementari fino alle medie e se dall’esterno può apparire privo di rilevanza l’essere chiamati come il famoso elefantino, spesso non lo è affatto per chi ogni giorno si sente apostrofare così.

Il disagio

Dal punto di vista funzionale le orecchie sporgenti non sono un problema, visto che non influenzano in modo negativo la possibilità di sentire né determinano conseguenze di alcun genere.

Sicurezza di sè

Un simile inestetismo, però, può nuocere all’equilibrio emotivo del bambino, nel momento in cui diventa motivo di derisione da parte dei coetanei.
Ci sono bambini sicurissimi di se stessi che sopportano bene gli scherzi che hanno per oggetto le loro orecchie e anzi, grazie alla capacità di stare al gioco, a poco a poco inducono i compagni a desistere.

A mali estremi

In altri casi invece il bambino si sente profondamente ferito e affronta faticosamente ogni giornata.
In una simile eventualità, che è consigliabile individuare al più presto, può essere giusto ricorrere all’intervento chirurgico.

Otoplastica

L’intervento si chiama otoplastica e può essere effettuato anche sui bambini. Viene condotto in anestesia locale, non richiede ricovero ospedaliero e lascia una cicatrice invisibile. Il risultato è definitivo. Le attività quotidiane possono essere riprese dopo 24 ore e lo sport dopo 14 giorni.

Il fascino sottile..

..del difetto

Se i genitori del famoso e apprezzato Will Smith avessero deciso di far correggere chirurgicamente le orecchie a sventola del figlio, forse il destino di questo bellissimo divo di Hollywood, mitico principe di Bel Air, sarebbe stato diverso, forse meno luminoso e fortunato.
Questo significa che a volte le imperfezioni fisiche (come anche il naso aquilino o il mento più pronunciato della norma) aumentano il fascino e sottolineano armoniosamente la bellezza dell’insieme.

Fonte: Speciale 0-14 anni di Io e il mio Bambino e quimamme.leiweb.it

Gli stampini con le patate

gli stampini con le patate

Materiale occorrente:

patate
colori a tempera o per dita, atossici
carta da disegno e/o carta da pacco bianca

Preparate gli stampini per i bambini, tagliando a metà le patate crude e ricavando in ciascuna delle due metà delle figure a rilievo: può essere una lettera, una nuvola, cuoricini ecc.

Date loro gli stampini, fateglieli intingere in ciotole dove avrete preparato del colore non troppo liquido… e stampate su un bel foglio il loro disegno!

Un’idea carina è quella di preparare con questa tecnica la loro personale carta di regalo, per esempio per natale (in questo caso intagliate una stella o un semplice albero di natale), con la quale potranno confezionare i loro regali per gli amichetti!

E ricordate che stimolare la fantasia del vostro piccolo è importante 😀

Fonte: sottocoperta.net e foto di sofiadellalibera.blogspot.com

Dentini: quando spuntano e come curarli?

Dentizione

Dentizione

E’ un’emozione fortissima intravedere per la prima volta sulla gengiva del proprio piccolo un puntino bianco: di solito la mamma passa incredula il dito per saggiare la consistenza di quella novità e si rende conto che si tratta proprio del primo dentino.
Ecco cosa è utile sapere sulla dentizione.

Primi dentini

L’epoca dei primi dentini mediamente si pone tra il quinto e l’ottavo mese di vita.
Si tratta di un’indicazione di massima perché, anche se più raramente, è possibile che la dentizione inizi molto precocemente o, al contrario, tardivamente (anche intorno ai 12 mesi) senza che questo sia segno di qualcosa che non va.

Chi spunta prima?

Di norma, spuntano per primi i due incisivi inferiori centrali (i dentini davanti in basso). Seguono i quattro incisivi superiori (dentini davanti in alto), i due restanti incisivi inferiori, i quattro premolari, i quattro canini.
Mediamente questa prima fase della dentizione si completa tra l’anno e mezzo e i due anni di vita.

Fastidi

I fastidi legati alla dentizione, che si esprimono essenzialmente con nervosismo, eccitabilità, risvegli notturni, importante salivazione si controllano offrendo al bambino appositi giochini da mordere (ne esistono anche di refrigeranti, da tenere appunto in freezer).
In caso di dolore intenso, su prescrizione del pediatra si può impiegare uno specifico gel dentale.

Decidui

I primi denti sono detti da latte, ma l’aggettivo corretto per definirli è “decidui”. Sono infatti destinati a cadere e questo avviene di norma intorno ai sette anni di età (a volte anche prima).
Anche se i denti da latte non devono, per loro caratteristica, durare per sempre è bene averne cura per evitare che si carino e, quindi, cadano prima del tempo. Servono infatti non solo a consentire la masticazione, ma anche a “tenere il posto” dei denti che verranno.

Lavare i denti

Fino a quando il bambino non è in grado di lavarsi i denti da solo (cosa che può avvenire intorno ai due anni) bisogna provvedere alla sua igiene orale usando una garza sterile, eventualmente con una piccolissima quantità di dentifricio.
I denti vanno poi sciacquati con un’altra garza sterile imbevuta di acqua. A proposito di pulizia dei denti, è importante ricordare sempre che un dente pulito non si caria.

Ciuccio

Per quanto riguarda il ciuccio, che da sempre è accompagnato da una brutta fama in relazione ai dentini, tutto dipende da quanto viene usato.
E’ ovvio che se il bambino lo tiene in bocca giorno e notte anche dopo l’anno di vita, può alterare la conformazione del palato e l’assetto naturale dei denti. Se invece il bimbo ne fa un uso ragionevole (per esempio, prima di addormentarsi) non vi sono rischi. Meglio comunque preferire i modelli a tettarella piatta.

Fonte: quimamme.leiweb.it